…ma prendemmo solo acqua, tanta acqua.
Ci troviamo alle porte di Novembre 2018; il ponte del 1° Novembre è vicino e capitando di Giovedì si riesce a fare un bel week end lungo.
Fino all’ultimo non c’è nulla di programmato, solo qualche idea, ci sarebbe la la possibilità di far visita ad un’azienda del nord Italia che produce terminali di scarico per moto e visto che ci siamo potremmo passare nella zona del Delta del Po. Due minuti e già abbiamo una bozza di itinerario.
Essendo di strada decidiamo anche di passare per Cattolica per andare in un negozio di abbigliamento per moto molto fornito pertanto allunghiamo il week end di 1 giorno e partiamo il 31 Ottobre.
In questo viaggio mi accompagna mia moglie, una santa, ignara di ciò che l’aspettava, convinta dalle parole del marito mentre guardando il meteo diceva: “ma siamo sicuri di voler partire? L’ app. dice che pioverà in tutta Italia per 4 giorni”. Ovviamente la mia risposta è stata: “ma non dare retta a quello che dicono tanto sbagliano sempre”. E invece le previsioni erano proprio corrette.
In ogni caso, arriva il giorno della partenza, Mercoledì 31 Ottobre; il tempo non è affatto male e questo mi mette di buon umore; mi fa pensare che forse sotto sotto avevo ragione.
La prima meta è un negozio di abbigliamento a Cattolica, quindi da Roma autostrada fino ad Orte e poi E45. Facciamo una deviazione passando per le Grotte di Frasassi, ma non avendo tempo a disposizione non ci siamo fermarti a visitarle.
Arriviamo a Cattolica verso l’ora di pranzo e non ci facciamo mancare un bel giro alla Darsena e poi un’eccellente piadina…intanto arrivano le prime nuvole.
Il pomeriggio fila via liscio e prima di cena ci avviciniamo a Rimini dove abbiamo prenotato l’hotel.
L’ azienda che dobbiamo visitare si trova a Mantova, ma essendo festa il 1° Novembre, decidiamo di utilizzare questa giornata per avvicinarci alla nostra meta visitando la zona del Delta del Pò. Onestamente prima di leggere un articolo sulla rivista RoadBook non pensavo fosse una meta turistica, invece ho scoperto una parte dell’ Italia davvero bella.
Naturalmente le previsioni meteo che aveva visto mia moglie iniziano ad avverarsi e quindi si parte da Rimini con la pioggia, pioggia che ci accompagnerà per tutto il giorno.
Andare in moto quando piove non è il massimo, a parte la maggior presenza di rischi, c’è quella sensazione perenne di umido e bagnato. Non erano ancora i tempi della Rukka (ma questo viaggio fu decisivo in quella direzione), ma con i vari strati che avevamo bene o male ce la siamo cavata.
Detto questo, bisogna anche saper prendere il lato positivo delle cose e onestamente anche con la pioggia, viaggiare in moto ha il suo perché, cambia l’ambiente, cambiano gli odori, tutto sembra scorrere più lentamente.
All’interno del Parco Regionale Veneto del Delta del Po ci sono miriadi di stradine che portano in remote insenature create dal fiume con paesi di pescatori. Per attraversare queste insenature ci sono dei ponticelli di legno; il più famoso è il ponte di barche che ovviamente abbiamo trovato chiuso.
La pioggia sembra averci dato un momento di tregua e così ci “perdiamo” nella zona di Porto Viro, dove i pochi raggi di sole che filtrano dalle nuvole ci regalano panorami spettacolari.
E più avanti ci aspettano anche i fenicotteri..
Quando si sta bene il tempo passa velocemente quindi decidiamo di fermarci a Chioggia e raggiungere Mantova il giorno dopo. Anche Chioggia è stata una sorpresa, bellissima cittadina che ricorda la più famosa Venezia, ma molto meno turistica.
L’ indomani riprendiamo il nostro viaggio, risalendo il corso del fiume Po in direzione Mantova. Inutile dire che piove..
Nella zona erano diversi giorni che pioveva pertanto quando arriviamo nei pressi degli argini del Po ci troviamo difronte un fiume in piena, pochi metri sotto il livello della strada; vedere tutta quella massa d’acqua scorrere così vicino a noi mi fa un certo effetto..
La strada scorre sotto le Metzeler Karoo Street, che in queste condizioni si sono rivelate ottime compagne di viaggio, tra le campagne della Pianura Padana ed eccoci alle porte di Mantova che ci accoglie con un bel temporale.
Nel pomeriggio visitiamo l’azienda che produce terminali di scarico e la sera, grazie ad una tregua del meteo, ci concediamo un giro per la bellissima Mantova e una bella mangiata con prelibatezze della zona.
Il giorno dopo ci svegliamo di buon ora e per cercare la nostra prossima meta consultiamo il meteo per vedere se ci fosse qualche zona in Italia con un pò di sole e sembra che verso Ovest direzione Pisa il meteo sia buono.
Carico la moto e già alle 9 siamo in sella, direzione Toscana. Ovviamente non avendo voglia di fare tutta autostrada consulto la mappa e mi accorgo che arrivati a Modena possiamo dirigerci verso l’interno svalicando al Passo dell’ Abetone.
Comunico l’itinerario a mia moglie che è subito pronta con la domanda: “ma non è che ci vuole di più?” Prontamente da maschio alpha rispondo: “ma figurati il tempo è lo stesso”. Si lo so ho mentito spudoratamente…ma la voglia di curve era troppa!!!
Convinto che se le sia bevuta si parte, tutto fila liscio fino sotto l’ Abetone, ma quando la strada inizia a farsi bella ignorante motociclisticamente parlando, la soave voce di mia moglie dall’ interfono mi dice: “amore ho controllato, facendo l’autostrada avremmo risparmiato 1 ora”…silenzio…nel mentre che salivamo verso l’ Abetone la temperatura diminuisce, sale la nebbia fino alla neve trovata su in cima.
La Signora si è un pelino alterata, vi risparmio quello che mi ha detto e non potevo nemmeno fingere di avere l’interfono scarico perchè li ha messi in carica lei la sera prima. Maiunagioia. In ogni caso tra un panorama e l’altro finalmente troviamo il sole arrivando a Lucca.
Ci fermiamo a Pisa a fare due passi, pensando a cosa fare; la tregua meteo sarebbe durata solo poche ore, pertanto decidiamo di anticipare il rientro visto che non ci andava di prendere acqua anche il giorno.
Alle 18 ripartiamo da Pisa direzione Roma. Il viaggio di rientro scorre tranquillo ripensando al week end trascorso.
Da ogni viaggio seppur breve e non ai confini del mondo, si torna con qualcosa in più dentro.
Alla prossima Bikers.
Matteo